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Chiesa a Selve
Sentiero a Selve - photo by Kan Nikolaus
Via a Selve - photo by Monika Mihalić
Toreta, Selve - photo by Jelena Topčić
Approdo di Mul, Selve - photo by Sanja Lovrenčić
Campanile a Selve - photo by Monika Mihalić



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Selve/isola di Selve

Selve/isola di Selve     Storia di Selve

I croati probabilmente si stabilirono a Selve nel VIII sec. Erano principalmente allevatori di bestiame e, essendo Selve una colonia di Zara, ebbero l'obbligo di consegnare alla nobiltà zaratina 1/4 di bestiame allevato o 1/4 di prodotti agricoli. A partire dal XV secolo iniziarono con l'attività della pesca, e nel XVI sec. l'attività di navigazione. In quest'ultima un ruolo molto importante ebbe proprio l'ubicazione di Selve sulla via marittima fra Zara e Venezia. Il proprietario della prima nave fu Juraj Vinturić, ed il primo capitano fu Grgur Matković.
Nel corso del XVIII sec. l'arte di navigazione fu molto sviluppata. Uno dei proprietari di maggior rilievo, Antun Vinturić, fece costruire la chiesa votiva di San Marco; i fratelli Toma, Šimun e Matija Pavlina invece fecero costruire la chiesa della Madonna del Carmelo. 
La vita di Selve nel XVIII sec. fu caratterizzata dal trasporto di bestiame sulla rotta Zara-Venezia, mentre il numero di proprietari di navi e capitani crebbe a 40. Le navi per il trasporto del bestiame venivano chiamate "manzere" (dalla parola italiana manzo) e "kastrere" (dall'italiano castrato). Le manzere potevano trasportare da 60-100 animali e le kastere altri 300-400 animali. Questo lavoro fu molto redditizio. Verso la fine del XVIII secolo il trasporto di bestiame si sviluppò anche a Spalato, Trogir, Sebenico, Fiume e, in particolare, a Trieste, poi in tutto il Mediterraneo ed anche oltreoceano. 
Fino al 1806 Selve aveva più di 200 proprietari di navi e capitani con una flotta di 98 navi a vela per tragitti lungo la costa ed attraverso l’oceano. La totale capacità delle navi era di 20 mila tonnellate. Non ci meraviglia che Selve fosse al tempo chiamata la “Piccola Venezia” dell’arcipelago di Zara. Un tale sviluppo si ripercosse anche sullo sviluppo culturale dell'isola, quindi, oltre alla costruzione di numerosi monumenti sacrali venne inaugurata anche la prima, la più antica, scuola laica dell'arcipelago zaratino. Le chiese venivano adornate da opere d'arte di cui si conservò l'opera del pittore veneziano Carlo Ridolfi, nonché quattro opere di allunni del Tiziano. 
L'occupazione napoleonica della Dalmazia nel 1806, il blocco continentale ed attacchi dei corsari ebbero come risultato la massima riduzione di attività di navigazione. Questo trend venne continuato con l'arrivo della concorrenza in veste della compagnia austriaca LLoyd ed il numero crescente di piroscafi. Capitani e marinai andarono in servizio sulle navi forestiere o emigrarono nelle Americhe.
Secondo alcune testimonianze storiche, a partire dalla seconda metà del XVIII secolo a Selve venivano organizzati dei corsi privati di navigazione, condotti da capitani esperti: Jakov Ferara, Bartul Supičić e Frano Lovrović.
Dal 1883 al 1905 uno dei più rilevanti insegnanti fu il marinaio Antun Nakić.

Fonte: www.silba.net