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Ossero, panorama photo: www.tz-malilosinj.hr
Città di Ossero photo: Zoran Pelikan
Ponte levatoio di Ossero photo: Zoran Pelikan
Ormeggio ad Ossero photo: Zoran Pelikan
Serate di musica ad Ossero photo: www.tz-malilosinj.hr
Sentiero ad Ossero photo: www.tz-malilosinj.hr



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Ossero/Isola di Cherso

Ossero/Isola di Cherso     Da non perdere ad Ossero

CITTÀ DI OSSERO

Sulle antiche mappe geografiche questa città antica veniva segnalata come Apsoros, Opsara, Apsarus, Absortium, Absyrtim, Absyrtium, Absorum, Opsera, Auserum, Auxerum, Ossero e, finalmente, in croato, Osor. Osor in croato vuol dire ruvido, severo, duro, altero, orgoglioso oppure, in una parola, città indipendente. Il nome è molto adatto alla città di 4000 anni di storia.
Metter piede sul suolo di Ossero vuol dire metter piede su una zona archeologica protetta.
La preistoria rurale della città risale agli inizi dell'umanità. 
È interessante il fatto che i frammenti di vasi di terracotta i quali, oltre agli arnesi di pietra, rappresentano l'inventario più ricco inventario degli reperti risalenti al neolitico, ritrovati nella Vela spilja (Grande grotta) in cima del monte Osoršćica, hanno le caratteristiche della cosiddetta ceramica inpresso-cardum che gli archeologi ricollegano alla cultura di Vučedol, il cui centro principale si trova nelle vicinanze di Vukovar, nel territorio fra la Sava ed il Danubio. Questo fatto testimonia il collegamento dell'isola alla terraferma.
La forma circolare delle fortificazioni, la cui base non venne cambiata considerevolmente nel corso dei secoli e si mantiene fino ad oggi, e risale dalla preistoria. 
La prima fortificazione circolare di Ossero, fatta di muri a secco, viene attribuita ai liburni. 
Le mura ciclopiche, visibili dalla parte meridionale della città, risalgono ai tempi della colonizzazione greca delle isole adriatiche, intorno al IV sec. a.C.
I romani, che colonizzarono le isole nel 167 a.C., aggiunsero alla fortificazione di Ossero le torri difensive e aprirono una nuova porta cittadina. Il Kaštel, la torre difensiva situata accanto alla porta ovest sul canale Kavusda fu abbattuto nel XIX sec.
Alla fine del XIV sec. i genovesi durante l'assedio danneggiarono notevolmente le mura che furono ricostruite dopo l'assedio; in seguito ne furono costruite altre che diminuirono il perimetro della città. Dentro il nuovo cerchio murario passava un corridoio circolare con la merlatura. Gli elementi importanti per la difesa della città non cambiarono notevolmente nel corso della lunga storia della stessa fortificazione, probabilmente perché lo stesso mare funse e continua a fungere da vero difensore di Ossero.
Ad ovest, fuori dalle mura, numerose generazioni di abitanti della città riposano in pace dopo esser stati sepolti con vari riti funebri. Alcuni furono semplicemente messi a riposare nella terra, altri furono cremati... ad ogni modo, tutti loro finirono nelle profondità della Terra. Gli stessi sepolcri rappresentano importanti fonti di materiale archeologico. Le duecento palline di ambra gialla (chiamate  elettroni) che furono trovate in una delle tombe, affermano che l'ambra probabilmente veniva usata per pagare il passaggio attraverso il canale di Ossero.
Vi passava la cosiddetta Via dell'ambra che collegava i paesi baltici dell'Europa settentrionale all'Europa meridionale. 
Da qui il nome delle isole liburne (Cherso e Lussino)- le Elettridi.

SERATE DI MUSICA AD OSSERO

Lo spazio storico di Ossero, nel quale furono ritrovati reperti di un teatro antico e di uno più recente, risalente al 1586, rappresenta l'ideale cornice per il festival di musica estivo, che ha luogo a partire dal 1976 ed è famoso con il nome di "Serate di musica di Ossero".
Nella chiesa rinascimentale consacrata all'Assunzione di Maria durante i mesi di luglio ed agosto hanno luogo le serate musicali alle quali partecipano eccellenti musicisti croati e stranieri. Oltre alle famose opere musicali facenti parte del tesoro europeo di musica classica, si possono sentire spesso anche opere di compositori croati. Le Serate di musica ad Ossero hanno promosso la creatività di Boris Papandopulo, Ivan Mate Jarnović, Luka ed Antun Sarkočević, Josip Mihovil Stratik, Franjo Krežma ed altri.

 

Fonte: www.jazon.hr